domenica, settembre 10, 2006

6/9/2006 - Apecar da Formula 1!!! CHE SSPTACOLO!!!

Su richiesta della RED BULL, abbiamo portato i nostri mezzi a 3 ruote a Bosisio Parini (vicino a Monza) per far correre i campioni di varie discipline sportive (F1, Rally, motocross, supermotard, freestyle).
La cronaca della giornata (indimenticabile!!!) la affido al racconto di ERMEN (gran capo del mondo degli APE DA CORSA) che, nel sito www.apecar.it, scrive cosi:


AL CROSS DROMO DI BOSISIO PARINI di Ermen Gretti

E venne, finalmente, il giorno che la Formula Uno scoprì le apecar elaborate.
Numerosi erano stati i contatti telefonici e per e-mail con gli organizzatori dell'evento, gli incaricati dalla RED BULL, che erano anche stati a vedere i mezzi ed il tipo di pista ottimale per una gara di questo tipo all'apodromo Tazio Nuvolari.
Mauro aveva deciso che bisognava partire di buon ora per evitare il traffico tra Bergamo e Milano, poi per una concomitanza di eventi riuscimmo a metterci in strada solo alle 23 e senza Mauro che partì ben dopo.
Viaggio tranquillo ed abbastanza veloce sino all'uscita dell'autostrada a Cinisello Balsamo, dove ci fermammo per il naturale riordino ad un distributore.
Qui Simone sollevò i primi dubbi sul percorso da seguire in quanto il suo rilevatore satellitare non riconosceva la località di destinazione (scoprimmo poi che il nome del paese digitato non era quello giusto), malgrado Elisa ripetesse di aver visto il cartello indicatore della statale 36 che era la strada che ci avevano indicato.
A questo punto Marco prese la carta geografica e sotto la tremula luce del distributore cercarono indicazioni fin che trovarono una località chiamata Bovisio e decisero che coloro che ci avevano inviato il percorso avevano senza dubbio commesso un errore di ortografia.
Tornammo quindi in autostrada e seguendo le indicazioni satellitari dopo meno di ottanta chilometri giungemmo in questa amena località, ove consultato il documento inviatoci per rintracciare la locazione della pista qualcuno si accorse dell'errore ed immesso stavolta il nome giusto nel satellitare avemmo l'indicazione che... avevamo sbagliato paese.
Naturalmente nessuno si perse d'animo, erano solo appena passate le 4 del mattino, e seduti sul duro selciato della piazza consumammo allegramente qualche Havana Cola mentre qualche indigeno risvegliato dai nostri schiamazzi ci guardava incuriosito dalle imposte socchiuse.
Dopo aver girovagato per buona parte della Brianza tornammo alfine alla statale 36 e senza troppe ulteriori avventure giungemmo alfine al Cross Dromo di Bosisio Parini, ove subito dopo di noi giunse anche Mauro con il bilico che con qualche difficoltà portammo all'interno del circuito.
Erano ormai suonate le cinque ed anziché cercare di dormire qualche ora decidemmo di preparare il campo base e di cominciare la festa prima che la birra che avevamo al seguito diventasse troppo calda.
Verso le otto giunsero anche i membri del Deikelvà con 130 Abarth al seguito e in rappresentanza dell'Ecologic Team giunse anche Vincenzo Celli con ape, figlie ed altra splendida fanciulla in minigonna al seguito.
Poco dopo arrivarono gli organizzatori con la troupe austriaca che doveva effettuare le riprese per il video promozionale capitanata da una wunderbar giovane ragazza che rispondeva al nome di Irisch (come il caffè); subito si misero all'opera per piazzare sulle api le video camere per le riprese di movimento.
Irisch ci richiese un pilota che fosse anche un pò fuori di testa (per questo non c'erano grandi problemi) da utilizzare come stunt man, valutata attentamente la situazione la scelta non poteva non ricadere che su Simone copa alta spettacolo che, interpellato per la bisogna, ben entusiasta si presentò alla fanciulla "I am Simon" e vestiti i panni ufficiali della Red Bull si prestò all'opera con il nuovo fiammante G60.
Ben disponibile dette prova della sua latente pazzia in tutte le performance richieste fin tanto che riuscì anche a quasi travolgere, divellendolo comunque dalla sua sede, l'arco gonfiabile della Red Bull che sovrastava la pista
Dettero quindi il via ad un gruppo di una decina di mezzi, ancora con i nostri piloti, sempre per effettuare delle riprese nelle varie postazioni del percorso e già in questo frangente l'ape di Simone ruppe un semiasse e quella di Vincenzo il disco dei freni.
Verso le ore 13 cominciarono ad arrivare gli ospiti e subito furono definite le 7 squadre di 5 elementi l'una che comprendevano piloti di Formula 1, piloti di rally ed altre attività consimili e piloti di moto nelle varie specialità (tra loro anche il castionese Alvaro Dal Farra e l'altro bellunese Giacomo Kratter) oltre a giornalisti sportivi, atleti di specialità non motoristiche e personaggi dello spettacolo.
I nostri si prodigarono nel fornire le necessarie indicazioni di guida, soprattutto quando si trattava di belle fanciulle, che comunque valsero a poco visto che l'unica ape funzionante in qualche modo alla fine è stata quella di Manuel.
Anche i piloti della massima categoria furono informati sui segreti della guida di apecar, tranne l'italianissimo Liuzzi che conosceva bene quel mezzo, in un inglese che eufemisticamente si potrebbe definire maccheronico, ed alfine si giunse al via.
A Scott Speed (pilota della Toro Rosso) era stato assegnato il CBR 1000 della Altoè Racing ma, unico tra tutti, si lamentò per la frizione troppo dura e per la rigidità del sedile; corse comunque riuscendo a demolirne il differenziale e la forcella già nel suo secondo giro; successivamente gli fù assegnata l'ape padovana che rifiutò perché dotata di normali cinture da vettura, corse allora con il Kawasaki della Rech Brother's che era stato sottoposto a dura prova in precedenza quando la pur graziosa fanciulla che lo guidava aveva cercato di risalire con la quinta marcia l'ardua salita della pista, pur sempre destinata alle moto da cross, e che cercando di riavviarlo ad ogni inutile ripartenza ne aveva anche scaricato la batteria (Manuel le aveva poi trovato la prima e così aveva concluso anche lei). Il triste destino volle che dopo un solo giro su quel mezzo da parte del pur simpatico Scott, per un'errata manovra il motore si spegnse giusto in mezzo alla pista senza che il pilota riuscisse a riavviarlo, l'impercettibile gesto di stizza del pilota che voleva lanciare lontano il casco mentre scendeva dal mezzo ci fece capire che non era opportuno assegnargli un'altro mezzo.
Magnifica invece l'interpretazione di Vitantonio Liuzzi a bordo del Kawasaki Z1000 di Baba; primo giro di ricognizione, secondo giro alla desumanada e cappottamento sul terzo giro con il pilota che esce dal finestrino quando ancora il mezzo non è del tutto a terra e si prodiga per raddrizzarlo, per poi subito ripartire a tutta manetta.
Grande anche, per noi inaspettatamente vista la professione, il giornalista sportivo del TG2 Ongaro, guida impeccabile e liscia se pur veloce la sua, una performance senza sbavature e senza dubbio notevole.
Gigi, il nostro Gigi Galli, personaggio ancora una volta veramente squisito che ci ha gratificato per quasi tutto il tempo trascorso al Cross Dromo della sua compagnia, nella sua performance è stato davvero sfortunato. Partito per ultimo del suo team subito dette l'impressione della padronanza del mezzo sorpassando anche un paio dei diretti contendenti e fermandosi, purtroppo, al secondo giro a bordo pista per... mancanza di carburante.
Gigi, che sarà nostro ospite in qualche manifestazione appena i suoi importanti impegni glielo consentiranno, si stà anche costruendo un ape da gara da portare in giro per il mondo nelle sue trasferte; voleva farne una con motore 2 tempi di 300 cc. ma per le intuibili difficoltà doganali ha dovuto farsi un 130 che sarà sicuramente molto competitivo.
Giungemmo alfine alla chiusura delle ostilità con la sola ape di Manuel, che pur con il cambio bloccato con fil di ferro, era l'unica ancora in grado di affrontare il percorso e che nelle ultime performance veniva scambiata tra gli ultimi piloti, caricammo mestamente i mezzi e dopo i rituali saluti ci avviammo verso oriente.
In chiusura debbo dire che tutti i presenti furono entusiasti delle nostre api, tanto chi ebbe modo di guidarle che chi fu solo spettatore e già alla distanza di un solo giorno sono giunti inviti per partecipare ad altre manifestazioni, eventi fieristici o esibizioni motoristiche, in Lombardia.

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